8 maggio 2010

De secreto conflictu

[Post lungo, molto lungo]

"Ehi!"
"Ehi..."
"E tu chi diavolo sei?"
"Ma come, non mi riconosci più? Sono Tyler... Mi hai sempre chiamato così, almeno..."
"Io non ti conosco. Come sei entrato?"
"Ho le chiavi. Le ho sempre avute..."
"Ah, sì, ora forse mi ricordo di te. Il vecchio inquilino. Perchè ti sei tenuto le chiavi?"
"Non sono l'inquilino precedente. O forse, in un certo senso, lo sono. Io sono te. Una parte di te. La parte di te che va alle manifestazioni, che si indigna, che si mobilita. La parte depressa e deprimente, la parte odiosa e odiata. La parte che hai scacciato. La parte che credi di aver scacciato."
"Sì, so chi sei. Fingevo di non riconoscerti per non affrontarti. Vivo meglio, quando non ti affronto."
"Lo so..."
"Era un po' che non tornavi, in ogni caso."
"Sono tornato per ieri. Ricordi? Sei stato mezz'ora a parlare di Lega e massimi sistemi con quella ragazza. Ti ho visto, curvo sulla tastiera. Non sapevi cosa dire, vero? Mouse in mano, occhi impallati, ripetevi le solite stronzate che senti in giro, cercando di darti un tono. Con il vecchio trucco del "sarò banale, ma devo dirti che" per poi dire una semplice banalità. Ti ho osservato, ieri sera. Ti ho osservato molto bene."
"Non stavo cercando di darmi un tono. E' solo che pensavo."
"A cosa?"
"Il fatto è che usavo le stesse argomentazioni che mi sentivo ripetere un po' di tempo fa, quando parlavo con qualcuno. Sono cambiato, forse. Sono voluto cambiare. Ed è meglio così, dopotutto."
"Non sei cambiato... Mi hai solo temporaneamente scacciato."
"Sì, certo che ti ho scacciato. Convinciti che sia solo temporaneamente, se ti fa stare meglio."
"Ma perchè fai così?"
"Ma le hai lette quelle stronzate che scrivevamo insieme? Quegli orrendi puntini sospensivi. Sapevi solo aggiungere puntini sospensivi ovunque. Brr, da uccidersi."
"Non sono orrendi... Sono solo... Sono tuoi..."
"No, eh. Non ricominciamo con i puntini. Basta puntini. Li odio, i puntini."
"Ma guardati... Pensi di essere tanto migliore di me, con quelle ridicole frasette da 3 parole..."
"SONO migliore di te."
"E allora perchè ieri non sapevi cosa dire?"
"Ma perchè lei aveva bisogno solo di qualcuno con cui sfogarsi. Non era un vero e proprio dialogo."
"Ma smettila.
"Dimmelo tu, allora"
"Sì che te lo dico. Rivedevi te stesso in ciò che lei diceva... Rivedevi me. Sì, era la versione più matura, più acculturata, più intelligente e più sopportabile di me. Ma ieri, per te, lei ero io... E leggendola ti accorgevi di quanto avesse ragione."
"No, Tyler. Non aveva ragione. Non ce la faccio più, con i "non dovrebbe essere così", con i "vorrei ma non posso", con gli inutili idealismi. Non ce la faccio più, con i mulini a vento. Ne abbiamo già parlato, noi due. E c'è un motivo, se ti ho scacciato quasi definitivamente."
"Hai detto bene: "quasi". Ma guardati allo specchio... I capelli, le scarpe da ginnastica mezze rotte."
"Ma che c'entra..."
"C'entra, c'entra. Tu credi di avermi scacciato ma io sono te, e tu sei me."
"Sì, certo. And she's me, and we are all together."
"Citare i Beatles per prendermi in giro non ti aiuterà"
"Senti, Tyler. Ascoltami bene, chè è l'ultima volta che ti dico queste cose. Sei un bambino, poco cresciuto e inadatto al mondo. Tu sei quello della distruzione ad ogni costo, quello del "Fischia il vento" alle manifestazioni per la scuola. E a me non piaci. Io sto migliorando. Ci sto provando, almeno. E' ovvio che non posso cambiare in un solo colpo. Ma ci sto provando, ti assicuro."
"Cosa intendi per 'migliorare'?"
"Sto crescendo. Ma cosa pensi, di poter cambiare il mondo a 16 anni? Cosa pensi, vuoi davvero aspettare che tutti la pensino come te per fare qualcosa?"
"Non penso questo..."
"Sì, in realtà sì. E te ne convinci solo per avere una scusa per non fare nulla"
"Non mi sembra che tu stia facendo tanto..."
"Ok, hai ragione. Magari sono un po' ipocrita. Devo migliorare, in questo senso. Ma di cosa si parlava, ieri?"
"Parlavamo della Lega, ieri..."
"Sì, appunto. La Lega. Dobbiamo uscire dai preconcetti, urlare le nostre idee. Metterli in ridicolo sul loro campo: cominciamo a dire che sono pessimi amministratori, oltre che xenofobi razzisti. Non ridicolizziamo, costruiamo un progetto alternativo. E poi vediamo se si riesce o meno a cambiare qualcosa."
"Il problema non è la Lega..."
"No, non lo è. E' una questione di mentalità, sotto ogni punto di vista. E la tua non mi piace. Vattene."
"Tu vorresti essere me, in realtà..."
"No, no. Ti sbagli. Assolutamente no. Non voglio essere te, sono stato te e voglio uscirne. Ti ho detto di andartene."
"Marco..."
"Vattene. Che vuoi ancora?"
"Tu mi ami, non è vero?"

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