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6 agosto 2010

Di democratici, pietre e critiche

Ora, io ci pensavo l'altro giorno.
Sì, quando Bersani ha detto che un governo di transizione con Tremonti poteva essere un'opzione da considerare.

Io - in realtà - non ero proprio d'accordo con Pigi.
Nel senso.
Non credo che fare un nome del genere possa "portare qualche frutto", come avrebbe detto mia nonna.
E se proprio bisognasse suggerire un presdelcons, io sarei più d'accordo con il solito Civati, che in un post di qualche giorno proponeva Draghi.

Comunque, giustamente o meno, il PD era stato - come al solito - sommerso di critiche.
"Inciucio!", "Ma che fate? Ma dove siete?", "Ci vuole una cazzo di sinistra cazzuta!".

Tutti a elogiare Vendola, già pronto a elezioni anticipate, tutti a porre sul classico piedistallo uno come Di Pietro, che sul mito del partito morto e da resuscitare ormai ci campa da due anni.

La cosa meravigliosa è che, proprio quel giorno, sulla pagina ufficiale del Bersa nazionale, era uscito questo:

Lancio una provocazione: niente talk show? Allora niente canone.Se, a prescindere da quello che succede nel paese, la Rai ci fa vedere le repliche dei telefilm e decide di andare in vacanza, avremo il diritto di non voler pagare il canone da metà luglio a settembre, no?

Io già me li vedo, gli spin doctor democratici.

"Ragazzi, questi ci linciano!"
"Mbè, che facciamo? Rilanciamo sul conflitto di interessi? Diciamo che Berlusconi è un brutto nano pelato?"
"Che ne dici del solito luogo comune demagogico del non pagare il canone?"
"Chiedo a Pigi, ma potrebbe andare bene."

Se fai il buono ti tirano le pietre.

Uno poi va a leggere i commenti, e giustamente ci trova roba del tipo "questa l'ho già sentita da qualcuno che non dovrebbe somigliarci", oppure "così di fatto favoriamo Mediaset. Non mi piace come proposta e non è di "sinistra",come dice qualcuno".

Se fai il cattivo ti tirano le pietre.

Perchè ci sono tre genie di criticoni del PD:
1- I "noi stiamo dentro e possiamo parlare", gli unici che secondo me possono davvero dire qualcosa e che di solito hanno anche abbastanza ragione.
2- I delusi, quelli che si trovarono a votarlo due anni fa e che non gli hanno mai perdonato la sconfitta.
3- I "cazzuti di sinistra", quelli che - se potessero - voterebbero ancora per Diliberto, ma Diliberto non c'è più, votano IDV e devono rompere le palle. 

E allora, due cose.

Bersa, davvero, lascia perdere. Non ti attaccare al comunicato idiota sul canone per strappare un applauso da chi comunque non porterebbe acqua al mulino.

E voi, per favore. State. Zitti. Un. Momento. 
Chè la Bindi, Franceschini e Scalfarotto saranno anche degli incapaci, ma voi - di politica - ne capite sicuramente meno di loro.

22 maggio 2010

Eccheccazzo

A me Bersani, stavolta, è piaciuto.



E non vedo l'ora di ascoltare cosa dirà Crozza, domani sera.

18 maggio 2010

Ohhh, raaaagasssi

Sono 2 settimane che guardo ossessivamente Maurizione Crozza imitare il segretario.

Il video mi parte in automatico, quindi non lo posto.

Nel caso, comunque, lo trovate qui.

30 aprile 2010

13 marzo 2010

Considerazione della sera

Qualcuno, quel giorno, deve aver premuto il personalissimo tasto "reset" di Bersani.

E a quanto pare sta funzionando.

"Non è una lista in più che ci preoccupa, noi vinciamo lista o non lista". Lo ha detto, tra gli applausi, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E, sempre su questo tema, ha sottolineato che Berlusconi ("che dovrebbe prendere la carriola e portare via un po' di macerie che sono lì all'Aquila da un anno") si è voluto fare le regole a uso e consumo: "Ha voluto farsi un vestito su misura, salvo poi scoprire che era sbagliato perché il sarto era ubriaco". "E' la legalità - ha concluso Bersani - che ci preoccupa, sono le regole ma accettino un consiglio: la prossima volta le liste se la facciano fare dalla Protezione Civile"

"Impediremo che Berlusconi ferisca nel profondo l'unità della nazione. Lo combatteremo, ma non avremo lui negli occhi. Avremo l'Italia del futuro, costruita su regole, lavoro, onestà". "Andiamo a vincere - ha concluso il segretario del Pd - e grazie a tutti voi per la vostra forza".

L'attacco al premier del segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani: "Il governo mostra a tutti di poter fare quello che vuole. I canali di informazione sono invasi e condizionati fino all'imposizione del silenzio, e l'agenda di governo è sostanzialmente in mano a uno solo, che la occupa con leggi per sé e per i suoi". Berlusconi? "Un capo del governo che fa tutto tranne che il suo mestiere. Ora è anche caporedattore del tg, come abbiamo visto in questi ultimi giorni".