30 giugno 2010

29 giugno 2010

My captain

[Non so perchè ho aspettato tanto tempo]

Cominciò così, una mattina di fine agosto.

"Gli altri genitori mi hanno chiesto di andare a parlare col preside, per il nuovo professore di latino e greco"
"E perchè?"
"E' uno giovane, non si fidano. Io ci vado, pare brutto."
"Fai come vuoi."

Non so se per il mio solito stupido istinto da bastian contrario o proprio per il fatto che fosse "uno giovane", ma quella mattina capii che le ore di latino e greco avrebbero potuto avere un senso.

E l'impressione fu confermata.
Perfettamente.

Lo ricordo bene, il primo giorno di scuola. Parlò del ruolo che dovrebbe avere la letteratura: elevarci, farci volare sopra la mediocrità di una massa che non deve attrarci per nessun motivo.
Disse quella parola: mediocrità. E io andai in solluchero, come avrebbe scritto qualcuno che immagino piaccia tanto anche a lei.

Mi hanno raccontato che quella mattina non feci altro che sorridere estasiato alle sue parole. Forse non avrei dovuto. Forse avrà pensato che ero il solito lecchino da quattro soldi.
Forse lo sono davvero.
Ma non finsi, quella mattina. Ero davvero felice di poter passare un anno con lei.

Le prime lezioni furono di ambientamento. Grammatica latina e greca. Soprattutto greca.
C'era questa cosa del dover darci delle basi di grammatica.
Allora non capivo perchè. Alla fine Orwell lo leggiamo in italiano, no?

E poi cominciammo davvero. Cicerone, le orazioni. La filosofia. I dibattiti interminabili sul senso di molte cose che ci circondano. Lucrezio, il male di vivere. Il non poter mai fuggire da se stessi. Le catene infinite di mali.
E Le battutine su Berlusconi. Che capivamo in tre, ovviamente. E quelle su Quagliarella e su Amauri, che non fanno mai male.

Perchè Catullo e Fantacalcio possono essere due facce della stessa medaglia, e questo l'ho capito da lei.
E da lei ho capito che bisogna guardare le cose da un'altra angolazione, che bisogna vincere i nostri pregiudizi e guardare davvero la realtà, che un'idea non deve mai essere distorta dall'interpretazione. Lei mi ha insegnato che il bello esiste, ed è nostro compito scoprirlo e parteciparvi.

Abbiamo parlato di tante cose. Marx, Nietzsche, Euripide. Lo spirito della tragedia, di cui parlare con gli amici bevendo una birra, ovviamente.
E poi la storia, il suo ruolo, Erodoto e il rispetto per altre culture. Tucidide e la ricerca della verità come scopo di una vita.
Mi ha mandato tanti messaggi. Alcuni facilmente intuibili e altri un po' più nascosti.

Una volta ci fece scrivere un testo. Approfondimento critico su Antigone. Parlai di Anna Politkovskaja e lei mi disse che -fondamentalmente- era banale.
E aveva ragione, quasi come sempre.
Lei mi ha insegnato a camminare nel mio modo.

E poi mi ha regalato un libro. Un giorno che avrei dovuto essere a scuola e che invece andai a manifestare contro qualcosa che non capivo e che ancora continuo a non capire.
I racconti di Pietroburgo, di Gogol. Perchè è così che si protesta. Lasciando segni tangibili, che restano.

Resteranno tante cose.

E mi mancherà, può starne certo.

Frase del giorno

''Stamani in albergo volevo farmi una 'ciulatina' con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: 'presidente, ma se lo abbiamo fatto un'ora fa'...''

Silvio "George Carlin mi fa una pippa" Berlusconi

28 giugno 2010

Ad personam

In Islanda la premier che ha fatto approvare i matrimoni omosessuali si è sposata.
Con una donna, ovviamente.

Ecco. Io ne vorrei 27000, di leggi ad personam così.

Where nothing really happens

Dopo Beatles, Pink Floyd, Doors, Dire Straits e Rafferty, sono ufficialmente entrato nella fase Talking Heads.



Ci si risente tra 4 o 5 mesi, mi sa.

27 giugno 2010

Ustica

Sono passati 30 anni



Che non sia stato un sabotaggio lo sappiamo.
Cosa sia davvero successo, invece, è ancora da scoprire.

In ogni caso, a noi resta solo la memoria.

Chi cerca trova

- Una collezione di cartoline
- Vecchie lire
- La registrazione di mio fratello che vince un concorso di RDS
- Un paio di cuffie più o meno funzionanti
- Una macchinetta fotografica della sorella di mio nonno
- Una radio
- Vari numeri del Guerin Sportivo, che dipingevano Chevanton come il centravanti del futuro e Cassano come il nuovo eroe della nazionale
- Pagine strappate da Topolino
- Polvere
- Un numero dell'Espresso del '96, confronto elettorale tra Prodi e Berlusconi. Programma del cdx: tre aliquote, riduzione del numero dei parlamentari, federalismo, presidenzialismo.

25 giugno 2010

Pure genius

5 simple rules

... per le feste in famiglia:

1- Mai allungare la "o" di "ciao" quando sfugge il nome di un cugino.
2- Quando uno zio di secondo grado comincia a pontificare sulla Turandot, sorridere, alzarsi e andare a prendere un bicchiere d'acqua.
3- Aspettare che ci siano tutti i parenti radunati nello stesso posto prima di raccontare qualcosa, pena dover ricominciare 6 o 7 volte.
4- Mai esordire con un "hai visto la nazionale, oggi?", se non si vuole parlare di Quagliarella e Maggio per tre quarti d'ora
5- Chiudere gli occhi appena il nipotino di un anno si avvicina alla torta. O correre verso di lui, se si ha fiducia in se stessi

24 giugno 2010

4-6 6-3 7-6 6-7 59-59

Ecco. A chi la fortuna di vedere qualche partita di tennis, sarà sicuramente capitato di dover rispondere alla fatidica domanda .
"Ma, senti un po'... quanto dura, una partita?".

Il tennis è come il cricket, o come la pallavolo di una quindicina di anni fa, prima che il rally system rovinasse tutto.

"Guarda, non c'è una risposta precisa... In teoria anche una settimana."

Perchè la filosofia del tennis è che, se vuoi vincere, devi dimostrare di essere il più forte. Anche quando l'avversario batte a 200 all'ora e devi rispondere.
E allora devi distanziarlo di 2 game.
No way.

Altrimenti si va avanti, fin quando uno dei due giocatori cede. Fin quando uno dei due si dimostra più forte.

Nel 1970 si accorsero, però, che continuare con questo sistema di punteggio voleva dire costringere il pubblico a sorbirsi partite di 5-6 ore.
Che può essere spettacolare una volta, due volte. Tre volte.
Ma alla lunga stanca.

Allora, a West Side, decisero di trovare un modo per risolvere la questione.
Si può dimostrare di essere i più forti anche in un mini game da 7 punti in cui si cambia battuta ogni 2 turni.

E da allora le partite possono ancora teoricamente durare all'infinito (anche nel tie-break bisogna dare due punti all'avversario) ma i tempi si sono, in media, maledettamente ristretti.

Ed è così in tutti i tornei, compresi gli slam.

Ma.
C'è un "ma".

Ma a Wimbledon, Parigi e Melbourne, nel quinto set, niente soluzioni di sorta.
Qui si gioca a tennis, e vince il più forte. Vince chi dà due game all'avversario, e basta.
No way.

E allora può capitare di vedere due giocatori conosciuti solo da chi è nel giro (Mahut e Isner) arrivare al quinto ( 4-6 6-3 7-6 6-7 ), dopo 2 ore e mezzo di gioco, e darsene di dritto, di rovescio e soprattutto di volèe per altre 6.

Adesso sono sul 59-59.
E ricominciano alle 3.

E non ci sarà nessuna monetina, nessuna differenza game, nessuna classifica avulsa a risolvere la questione tra quei 2.
Nel tennis devi dimostrare di essere il più forte.
No way.

23 giugno 2010

Perle ai porci/3

Ma in quel momento io solo fra i pritani mi opposi a voi, per non fare niente contro la legge, e votai contro. E mentre c'erano oratori pronti a denunciarmi e a trascinarmi in giudizio e voi gridavate e li incitavate, io pensavo che era per me doveroso rischiare il tutto per tutto con la legge e la giustizia, piuttosto che stare con voi deliberando cose ingiuste, per paura della prigione o della morte. [...]
E anche allora, tuttavia, provai non a parole ma con i fatti che della morte non m'importa - se non è detto troppo rusticamente - proprio nulla, mentre non agire in modo ingiusto ed empio mi sta del tutto a cuore. Perciò quel governo, pur essendo così potente, non mi turbò tanto da indurmi a fare qualcosa di ingiusto, e, uscito dal Tholo, mentre gli altri quattro erano andati a Salamina a prendere Leonte, io mi ero allontanato e me ne ero andato a casa.

Platone, seconda prova dell'esame di maturità.

Ecco.
Al prossimo che mi dirà qualcosa tipo "ma sei pazzo ad aver preso il Classico!", io farò vedere questo.
Altro che logaritmi.

Frase del giorno

“Ci sono dieci milioni di persone pronte a battersi per la Padania”.

Umberto Bossi, vero ministro del federalismo ( a quanto ha detto )

22 giugno 2010

Hate parade - 22 giugno

1- Trenitalia, l'aria condizionata e i raffreddori incipienti
2- Il cibo giapponese, l'aglio e il dover mangiare gomme per 3 giorni di fila
3- La Bocconi, perchè "noi tifiamo per voi", perchè "per politica universitaria le pause non durano più di 15 minuti" e per tanti altri motivi
4- Gli incontri avvenuti con troppo ritardo
5- Le Poste, per avermi fatto rimanere in giro per Milano con 4 euro e 23 centesimi in tasca per più di 24 ore. Se proprio dovete mettere limiti di prelievo alle Postepay, almeno avvertite. Stronzi.

Con formula solenne, pronuncio il mio odio - infinito e incommensurabile - nei vostri confronti.

Pensiero profondo della sera/8

Perchè, alla fine, l'amore è questo: il fatto che l'altro possa non rispondere alla tua chiamata, che sia sempre libero di non rispondere, e che tuttavia, nonostante tutto - nonostante tutto il resto e tutti gli altri - risponda.

21 giugno 2010

Riforme/2

Qualche settimana fa sì è fatto un gran vociare della proposta, piuttosto stupida e insensata, di un parlamentare del PDL, tal Giorgio Rosario Costa, di posticipare il primo giorno di lezioni al 1° ottobre, perchè così "si aiuterebbe il settore turistico".

Lì per lì non ci feci molto caso. Sapevo benissimo che si trattava di una boutade, messa su per iniziativa personale di un povero fesso in cerca di notorietà. E si capiva benissimo sia dal contenuto in sè che dalla forma in cui la proposta era stata avanzata.
Il fatto che una signora, che dimostra ogni giorno di più di non capirci molto del settore che le è stato assegnato, abbia avuto la geniale idea di dire cose del genere, è un altro discorso.
Comunque sia, ora che si avvicinano gli esami di maturità, Costa mi è tornato in mente.

Perchè se c'è una cosa di cui sono certo è che noi, in quanto italiani, abbiamo poca voglia di cambiare.
Ci arrocchiamo sulle nostre poche certezze, pensiamo che troppe regole non si possano toccare, e lo facciamo apriosticamente.
Perchè "più o meno le cose funzionano", perchè "va così da 70 anni", perchè "non capisco perchè rischiare di sbagliare e peggiorare le cose",

Ecco, c'è un solo problema. Se le cose "più o meno funzionano", vuol dire banalmente che possono funzionare meglio.
E una riforma del calendario scolastico io - sinceramente - la vedrei bene.

Allora ho preso carta, penna e diario e ho provato a buttare giù qualche idea, come feci qualche tempo fa per l'orario.
Inizio lezioni: 01/09

Primo trimestre:
Settembre: 26 giorni
Ottobre: 26 giorni
Novembre: 24 giorni ( sospensione il 1/11 e il 2/11 )

Secondo trimestre:
Dicembre: 17 giorni ( sospensione dal 20/12 al 31/12 )
Gennaio: 15 giorni ( sospensione dal 1/01 al 13/01 )
Febbraio: 24 giorni
Marzo: 12 giorni ( fino al 15/03 )

Terzo trimestre:
Marzo: 12 giorni
Aprile: 17 giorni ( sospensione per tre giorni a Pasqua - dom, lun, mar - e dal 25/04 al 30/04 )
Maggio: 25 giorni ( sospensione il 1/05 e il 2/05 )
Giugno: 16 giorni ( sospensione il 2/06 )

Fine lezioni: 20/06

Totale: 206 giorni di scuola

20 giugno 2010

Chè oggi gira un po' così/8

Considerazione a caldo

A me la nazionale ricorda il PD.

Update: Non sono stato l'unico ad avere quest'impressione.

19 giugno 2010

Cose che ho capito di Milano/2

- Che il 90% della gente che vedi va in giro con le cuffiette
- Che il confine tra fantastico e orrendo è piuttosto labile
- Che le case a ringhiera sono fondamentalmente una figata
- Che quando piove, piove. E ci si bagna
- Che Bramante era davvero un genio
- Che non è facile trovare parcheggio
- Che ci sono tanti internet point, ma nemmeno uno in vista
- Che Navigli batte Colonne 3-1
- Che la sede del Corrierone è davvero grande
- Che, quando sei dentro l''happy hour, vivere non costa affatto la metà

Cose che ho capito a Milano/2

- Che alla fine, molto spesso, sono gli altri a decidere di te
- Che si può placare la fame anche solo con un'insalatina
- Che si può vivere cinque giorni senza pc, se hai valide alternative
- Che più o meno riesco a gestirmi
- Che non ho decisamente senso di orientamento
- Che il lavoro di gruppo è un concetto un po' così
- Che si può mangiare in 10 minuti, se ti costringono a farlo
- Che il cibo giapponese non lo digerisci, lo sudi
- Che i luoghi comuni, qualche volta, hanno un loro fondamento

18 giugno 2010

Cose che ho capito di Milano/1

- Che la mortadella non è mortadella. E "bologna". Con o senza pistacchio, signora?
- Che la stazione centrale, futurista o non futurista, è fighissima
- Che Piazza Duomo è bella sempre, ma quando c'è la partita ancora di più
- Che quelle linee sopra il semaforo sono per i tram
- Che puoi essere investito anche se passi con il verde
- Che Via Padova non è poi niente di così speciale
- Che le giornate storte esistono, ma a Milano c'è sempre un modo per superarle

Cose che ho capito a Milano/1

- Che la matematica non fa per me
- Che i tassisti sono stronzi
- Che l'aglio, preso in piccole dosi e lontano da altri esseri umani, non è poi così male
- Che le docce degli alberghi sono manicheiste
- Che, se avessi Sky, non leggerei un libro nemmeno per sbaglio
- Che le persone belle NON le riconosci a prima vista
- Che il 90% della gente in giro ha le cuffiette
- Che l'accento molisano è davvero orrendo
- Che le deadlines hanno senso solo se te le decidi tu

12 giugno 2010

Post lampo

Pare che da domani a domenica prossima sarò a Milano.

Probabilmente non avrò pc.

Nel caso, al 19.

10 giugno 2010

Hate parade - 10 giugno

1- Flavio Mucciante, come al solito. Eh sì, perchè dopo Catersport, dopo Grazie per Averci Scelto, dopo Condor, dopo Rai dire Sanremo e dopo Rai dire Gol, dobbiamo dire addio anche a Dispenser.
2- I preparativi e gli impegni saltati
3- Parini e tutta la retorica del sensismo e delle tradizione. Ah, e il cioccolatte, soprattutto.
4- I gesti carini di persone da cui non te li saresti mai aspettati.
5- Il bruciore agli occhi, la "rinite", lo zirtec. E la solita stupida domanda: "Cos'è? Allergia?". No, è tua sorella, idiota.

Con formula solenne, pronuncio il mio odio - infinito e incommensurabile - nei vostri confronti.

Perle ai porci/2

E la ragione ha in sè un che di splendido e magnifico, più atto a comandare che a obbedire, che ritiene tutte le piccolezze umane non solo sopportabili, ma addirittura trascurabili. Un che di alto, di eccelso, che nulla teme, a nulla cede, che mai è stato e mai sarà sconfitto.

Cicerone, barbaramente tradotto dal sottoscritto.

9 giugno 2010

Non c'è paragone



Nike batte Adidas 10-0.

7 giugno 2010

Frase del giorno

La polemica sui premi ai calciatori è una polemica scema. Intanto perché se il principio per cui le cose si devono giudicare indipendentemente da chi le dice conoscesse una deroga, quella deroga dovrebbe essere Calderoli, uomo che rivendica per primo la gratuità incosciente delle sue iniziative.

Luca Sofri, che poi continua qui

Fosse stata Termoli


E lo so che non avrebbe mai invaso la terraferma ma sarebbe invece girata in verticale, a lambire tutto l'Adriatico.

Lo so, ma è giusto per dare l'idea.

6 giugno 2010

Può cantarti il sottoscritto ( op.cit )

Della gente
di backstreet boys andini
di argomenti di discussione discutibili
di sconosciuti che ti prendono per qualcun altro
di dolcetti accettati controvoglia
di bimbi cecchini e di lattine ammaccate
di battaglie perse ben lontano dall'artiglieria
di cd vuoti, cd usati, cd rubati
di folle assiepate e spazi vuoti
di Radiohead e di cosa diavolo ci faccio qui
di amicizie che in un altro mondo sarebbero più forti
di amicizie che forti già lo sono, e non se ne vede il motivo
di preparativi
di compleanni e concerti
di cover, di pezzi nuovi, di Sanremo
di urletti del Menga
di zuccheri filati, di cipolle fritte, di kebab
dell'odore della folla
di appuntamenti rinviati
di nomi dimenticati
di date ricorrenti e momenti irripetibili
di limonate e lemon-bar
di messaggi ricevuti e bozze mai inviate
di scelte.

Perchè se devo scegliere di fare una cosa o un'altra, io decido.
Ci metto tempo, ma decido.
Ma se le mie opzioni sono fare qualcosa oppure stare fermo...

5 giugno 2010

Brava, brava, brava

Lo show finale faceva tanto italietta.

E' stato bello, comunque, Francè.


E forse avrei dovuto tenermi questo discorsetto per oggi.

Accendere la tv

E ritrovarsi il faccione di Ardemagni, in diretta da Trento.

Il programma si chiama "Quelli di Caterpillar", e ho la vaga idea che diventerà il must dei miei sabati pomeriggio.

4 giugno 2010

Il Codice da Vinci

"Guarda, sto andando avanti solo per inerzia. Ma chi me l'aveva detto di leggerlo?"
"Quella di Inglese."
"Ah, ecco, ora si spiega tutto..."

Probabilmente perchè ho un problema mai risolto con i libri che superano le 400 pagine.
Probabilmente perchè è il mio primo romanzo letto in inglese.
Probabilmente perchè i "40 million copies sold" sono un aspetto più negativo che positivo, per me.

Forse, semplicemente, perchè è la roba più prevedibile e scontata che mi sia mai ritrovato a sfogliare.

3 giugno 2010

Chè oggi gira un po' così/7

Il senso è un altro

Del mio strano rapporto con la prof.ssa G.d.C. devo aver già parlato, in questo blog.

Io ho profonda stima per lei, sia chiaro.
Tutto sommato, è una buona insegnante: fa il suo lavoro egregiamente, mettendoci tutto l'impegno e la dedizione possibile.
Chissà, magari tra qualche tempo riuscirò anche a ricordarla con un sorriso, pensando alla sua mania per il silenzio a tutti i costi e le sue interrogazioni fiume con le solite 3 domande alternate.
Chissà, magari tra un po' di anni sarà anche riuscita a raggiungre il suo obiettivo di farmi ricordare qualcosina di Tasso o Machiavelli.

Ma c'è un problema.
Non ci capiamo, noi due. E la mancanza di comprensione, inevitabilmente, genera fastidio in lei - che a 60 anni tutto sommato si fa un baffo delle mie idee da adolescentucolo da 2 soldi - e in me - zeppo di ideali che forse non valgono più della sua stima - odio.

Martedì, durante l'ennesima spiegazione di Parini, si è prodigata in una delle sue divagazioni sul valore delle tradizioni, sull'importanza della nostra cultura, sul ruolo fondamentale delle nostre radici.
Una divagazione sul crocifisso, chè "ce lo volevano anche far togliere dalle scuole, e annullare la nostra identità".
Una divagazione come tante, condita da quella solita esilarante espressione facciale da "spostatevi, ragazzini, lasciatemi lavorare, chè ne so molto più di voi".
Una divagazione alla quale di solito si sorride e si annuisce, per poi mandare la professoressa dove meriterebbe, ma solo dopo averla vista uscire dall'aula.

Ecco, io martedì ho fatto un errore.
Forse perchè siamo a giugno, forse perchè ero stanco, forse perchè ormai i nostri compiti li aveva già corretti.
Forse, più semplicemente, perchè aveva passato il segno.

Martedì, invece di sorridere e annuire, ho avuto una pessima idea. Quella di fare una faccia a metà tra lo schifato e l'irridente. E al suo urlo "ma cos'hai da guardare così, Vassalotti?" quella di rispondere e dire - più o meno - quello che penso, tra i sorrisetti sarcastici dei compagni di classe e la sua espressione meravigliata.

Martedì sono stato gentilmente zittito dalla prof.ssa, "chè sta per suonare e non possiamo perdere tempo."

Fin qui, direte voi, niente di strano.
Solo un diverbio tra professoressa e alunno, come tanti ce ne saranno stati nella storia dei licei italiani. Azione, reazione e controreazione.

Ma la cosa meravigliosa è successa oggi.
Perchè oggi - dopo l'armistizio dettato dal 2 giugno - la prof.ssa. G.d.C. si è sentita in dovere di riprendere l'argomento.
E con un sorriso, dettato più dal 9 del mio compito che da altro, mi ha spiegato che un albero senza radici non può esistere, che ci può essere un orto botanico con tanti alberi ma ognuno ancorato alle proprie tradizioni, che non dobbiamo perdere l'orgoglio per il nostro passato.

Lo so. Probabilmente avrei dovuto spiegarle che l'umanità è composta da persone, e non da alberi.

Non ce l'ho fatta.
Ho sorriso. Ho annuito.

Sorriso che si è mantenuto quando mi ha fatto capire, con una correzione, di non aver capito nulla del senso del mio finale.
Perchè ha genialmente deciso di aggiungere un "per lui" nella frase "resta nel lettore la consapevolezza che Dulcinea era davvero la donna più bella del mondo".

Non ce l'ho fatta ad alzarmi e a dirle, gentilmente, che il senso era completamente un altro.
Ho sorriso. Ho annuito.

Si può essere felici anche restando per sempre incollati ai nostri stretti confini.
E io le auguro tutta la felicità di questo mondo, prof.ssa.

2 giugno 2010

Pensiero profondo della sera/7

Le voglie arrivano sempre quando non possono essere soddisfatte.

L'ha detto Borriello

Io sono sinceramente preoccupato delle condizioni mentali del calciatore medio italiano.
"Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città. Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto".

L'ha detto Marco Borriello, puntero del Milan e - fino a stamattina - della nazionale.

Così, su due piedi, avrei voluto catalogare il tutto sotto la voce "idioti che avrebbero fatto meglio a stare zitti".
Magari si sarà fatto intortire da una domanda fatta male, o avrà pensato di ingraziarsi il datore di lavoro, che in quanto a dichiarazioni su Saviano non era stato certo da meno.
Avrei voluto pensare questo e andare avanti.

Poi però mi sono ricordato di una cosa. Di questa cosa:
Per il cinema italiano spero che Gomorra vinca l'Oscar. Ma non penso che gioverà all'immagine dell'Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative.

Ecco. A starnazzare così su Gomorra, quella volta, era stato Fabio Cannavaro.

E allora Borriello non è solo un idiota che avrebbe fatto meglio a stare zitto.
E' la conferma di un trend di calciatori napoletani che decidono programmaticamente di confermare e inculcare nella sottocultura del popolino quel concetto lì.
Che Saviano è uno che c'ha fatto i soldi sopra. Che Saviano è un'etichetta negativa. Che non c'era mica bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra.

Borriello è questo. E non mi stupirei se un giorno di questi, impegnato in una discussione di pseudo-politica con qualche tizio della mia classe, qualcuno se ne venisse con un "sei come Saviano, dici solo le cose brutte e dimentichi tutte le cose belle del nostro bel paese".

Del resto... L'ha detto Borriello, no?

1 giugno 2010

Don't stop me now

Sto avendo uno di quei vecchi cari rigurgiti anti-berlusconiani di una volta.



Daje, Giovà! Daje, Giannì!

Sardegna 2010

E per favore nessuno - e dico nessuno - parli di un'inversione di tendenza, di una traversa nel recupero, di un set perso al tie-break o di qualche altra stronzata del genere.

La Sardegna è l'ennesimo passo indietro.

Facciamocene una ragione, quindi, e vediamo di andare avanti.

PS     Se qualcuno fosse in grado di dirmi quando diavolo sia nata la provincia di Ogliastra, poi, mi farebbe un grande piacere.

Ordini estivi

2001 Odissea nello spazio, di A.C.Clark
Addio e grazie per tutto il pesce, D. Adams
Praticamente innocuo, D.Adams
Ristorante al termine dell'universo, D. Adams
La vita, l'universo e tutto quanto, D.Adams
Commedie vol.1, Aristofane
Fight Club, C.Palahniuk
Il gioco dell'angelo, C.R. Zafon
La giornata di uno scrutatore, Italo Calvino
Scritti corsari, P.P. Pasolini
Zeitoun, D.Eggers

E i ringraziamenti di IBS non mi serviranno a un'angelica mazzuola.