13 marzo 2010

Considerazione della sera

Qualcuno, quel giorno, deve aver premuto il personalissimo tasto "reset" di Bersani.

E a quanto pare sta funzionando.

"Non è una lista in più che ci preoccupa, noi vinciamo lista o non lista". Lo ha detto, tra gli applausi, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E, sempre su questo tema, ha sottolineato che Berlusconi ("che dovrebbe prendere la carriola e portare via un po' di macerie che sono lì all'Aquila da un anno") si è voluto fare le regole a uso e consumo: "Ha voluto farsi un vestito su misura, salvo poi scoprire che era sbagliato perché il sarto era ubriaco". "E' la legalità - ha concluso Bersani - che ci preoccupa, sono le regole ma accettino un consiglio: la prossima volta le liste se la facciano fare dalla Protezione Civile"

"Impediremo che Berlusconi ferisca nel profondo l'unità della nazione. Lo combatteremo, ma non avremo lui negli occhi. Avremo l'Italia del futuro, costruita su regole, lavoro, onestà". "Andiamo a vincere - ha concluso il segretario del Pd - e grazie a tutti voi per la vostra forza".

L'attacco al premier del segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani: "Il governo mostra a tutti di poter fare quello che vuole. I canali di informazione sono invasi e condizionati fino all'imposizione del silenzio, e l'agenda di governo è sostanzialmente in mano a uno solo, che la occupa con leggi per sé e per i suoi". Berlusconi? "Un capo del governo che fa tutto tranne che il suo mestiere. Ora è anche caporedattore del tg, come abbiamo visto in questi ultimi giorni".


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