1 marzo 2010

Open day

- I cartelloni piazzati all'ultimo momento per riscaldare le fredde pareti
- I "nostri ragazzi, campioni di badminton"
- Gli amici di Petrella e i perfetti sconosciuti
- Gli imbarazzanti silenzi e le parole insensate
- Le funzioni goniometriche e le coordinate cartesiane, sferiche o cilindriche
- Le password più stupide del mondo
- I cicloidi. Rigorosamente rossi.
- Le hostess, jeans e camicetta bianca
- Lo spremiagrumi, il colosseo, la roulette, z=cos a. Insomma, quella roba lì.
- La capitale del Perù
- E no, non voglio una caramella, ma grazie mille, davvero.
- Le matrici, i vettori, i sistemi, e io che non c'ho mai capito niente, in realtà.
- La difesa immunitaria, e il suo bel pc.
- Il laboratorio di chimica, abbandonato completamente a se stesso
- Il nuovo piano di studi
- Il bel discorsetto sullo studio di Catullo con Internet
- I ragazzetti palesemente scocciati
- Il programma free, che potete tranquillamente scaricare a casa per esercitarvi

- "Che io c'ho du' figli, prussorè. E quello che era andato qua dentro, ha già trovato un lavoro. Si è già fatto una vita."
- "Che il classico ti insegna a ragionare. E' una palestra di vita!"
- "Che il metodo delle traduzioni vale per tutta la vita"
- "Che alla fin fine i professori cambiano, ma il liceo ha una sua vita"

Scuola e vita, insomma. E tutto un gran clichè, per tentare di spiegarcele. Senza capire che - in realtà - siamo solo abbastanza ridicoli.

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