16 marzo 2010

La scommessa

Dio o esiste o non esiste. Ma verso quale parte propenderemo?

Così si chiedeva B.Pascal, nei suoi "Pensieri". La risposta del filosofo francese è la celebre scommessa.
Scommessa nell'esistenza di un Dio ipotetico e razionalmente incomprensibile.


Beh, la domanda vale anche per noi. E anche noi abbiamo due vie.


Regoleremo tutta la nostra vita in base ad un "presunto" o "probabile" mondo ultraterreno, conformandoci alla morale, alle leggi di un Dio in cui possiamo solo credere e che - lo riconosceva lo stesso Pascal - potrebbe non esistere?

O vivremo in base al "qui" e all' "ora", studiando e lavorando per la nostra esistenza, fedeli alle regole del nostro stato e non a generici comandamenti, ricercando il sommo bene, costruendo la nostra morale sulla base delle nostre scelte, giorno per giorno?

Spiace per Pascal, io scelgo la seconda. E anch'io scommetto.

Se Dio non esiste - come effettivamente credo - avrò avuto ragione e avrò goduto fino alla fine del bene più caro che il caso mi ha dato: la MIA vita, unica e sola.

E se dovesse effettivamente esserci, un entità infinita, non punirà la mia scelta. Perchè avrò sfruttato l'opportunità che mi ha voluto concedere: La MIA vita, unica e sola.

4 commenti:

  1. si può vivere rettamente (studiando e lavorando per la nostra esistenza, fedeli alle regole del nostro stato... ecc) e credere al contempo in Dio.

    non c'è alcuna contraddizione:)

    io sto con Pascal (che, non a caso, ha vinto la coppa di 2° miglior filosofo dell'anno, dopo Montaigne!)! :)

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  2. Ovvio che si possa vivere rettamente e credere al contempo in Dio.

    Ma devo aggiungere che l'uniformazione a leggi morali vecchie e profondamente sbagliate, tramandateci e imposteci con la promessa di una ricompensa futura, sia stata una delle più grandi rovine dell'uomo.

    Le religioni non fanno altro che svalutare l'esistenza terrena, secondo me.

    Poi ognuno è liberissimo di avere le sue opinioni, ovvio. :)

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  3. "Ama il prossimo tuo come te stesso" sarà anche una legge morale vecchia, ma certamente non si può dire che sia sbagliata.

    E spesso non è nemmeno vero che le religioni svalutino l'esistenza terrena, per quanto la considerino una sorta di "pre-vita".
    Basta dire "puritanesimo inglese" per capire di cosa sto parlando:)

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  4. D'altro canto, potrei citarti il De contemptu mundi di Innocenzo III.

    "Ama il prossimo tuo come te stesso" è una delle cose più belle mai dette in tutta la storia dell'uomo.
    Ma non puoi negare che sia affermato nell'ottica del "fai questo chè dopo la morte sarai premiato".

    Il concetto di fondo è che vorrei si desse più valore all'atto rispetto che alla potenza, aristotelicamente parlando ^^

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