6 giugno 2010

Può cantarti il sottoscritto ( op.cit )

Della gente
di backstreet boys andini
di argomenti di discussione discutibili
di sconosciuti che ti prendono per qualcun altro
di dolcetti accettati controvoglia
di bimbi cecchini e di lattine ammaccate
di battaglie perse ben lontano dall'artiglieria
di cd vuoti, cd usati, cd rubati
di folle assiepate e spazi vuoti
di Radiohead e di cosa diavolo ci faccio qui
di amicizie che in un altro mondo sarebbero più forti
di amicizie che forti già lo sono, e non se ne vede il motivo
di preparativi
di compleanni e concerti
di cover, di pezzi nuovi, di Sanremo
di urletti del Menga
di zuccheri filati, di cipolle fritte, di kebab
dell'odore della folla
di appuntamenti rinviati
di nomi dimenticati
di date ricorrenti e momenti irripetibili
di limonate e lemon-bar
di messaggi ricevuti e bozze mai inviate
di scelte.

Perchè se devo scegliere di fare una cosa o un'altra, io decido.
Ci metto tempo, ma decido.
Ma se le mie opzioni sono fare qualcosa oppure stare fermo...

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