13 dicembre 2009

Primo ( e ultimo ) post natalizio

Avete presente quei fili verdi, pieni di lucine di ogni colore, che addobbano presepi o alberi di natale?
Ecco, non ho mai capito come si chiamano. In realtà non so nemmeno se abbiano o meno un nome specifico, anche perchè le ho sempre chiamate - molto semplicisticamente, me ne rendo conto - le lucine del presepe.
Comunque il punto non è tanto il nome. Anzi, di quello non me ne è mai importato nulla.

Il punto è che le lucine costituiscono l'unico aspetto del Natale che davvero riesce ad affascinarmi.

Le lucine sono una meraviglia della tecnica. SEMBRANO solo un filo. Lungo, intrecciato ed inanimato. E invece, complici sapide gesta umane ( tipo attaccare la spina ), questo filo orrendo, intrecciato e inanimato diventa un trenino di luce, gioia e ritmo.
Ecco, il ritmo.

Buio.
Poi un lento, ma incessante intensificarsi di luminosità.
Buio.
E ancora un accrescersi di luce.
Buio ancora, per qualche interminabile secondo.
E quindi, inaspettato, un rapidissimo, tecnologico, dionisiaco, wagneriano accendispegni.
Ancora buio, e le luci si dividono. E inizia un affabile gioco di rosso, blu, verde.
Così, senza soste, per 28 giorni. Incessante vortice di vita natalizia.

Ricordo il presepe che mio padre metteva su in salone, quando ero bambino. Ecco. Potevo star lì, fermo, a guardare quelle lucine per ore.
Perchè forse, già allora, sapevo benissimo che le lucine avrebbero rappresentato ciò che credo debba essere il mondo. Un cosmo colorato, in incessante movimento, unito, coordinato nella sua inevitabile diversità.

Ma forse, stavolta, dovrei fare un'altra considerazione.
Magari, più semplicemente, mi piacciono le lucine colorate.

Nessun commento:

Posta un commento