11 dicembre 2009

Di uom che sì saggio era stimato prima

Premessa: oggi la parte sdolcinata di me ha preso il sopravvento. Da domani ritorno normale, garantito.

Come inizia un amore? L'idea che mi sono fatto in questi pochi, mediocri anni di adolescenza, è che tutto comincia con una domanda: "Ma è ma possibile che io mi sia innamorato proprio di lei?". La risposta, in questi casi, normalmente è Sì.
Un sì offerto, indesiderato, imposto da quello stronzo meccanismo chimico che porta a voler condividere il proprio "io" con un'altra persona.
Odio quella domanda. E soprattutto odio quella risposta affermativa.
Innamorarsi non è affatto bello: ti toglie le forze e le sostituisce con malinconie, rimorsi, interrogativi senza soluzioni. Sottrae quell'equilibrio interiore che eri riuscito a creare, dopo tante fatiche e tanti sforzi, tante delusioni e tante ricadute.
Tante imposizioni.
No, mi correggo. Non lo sottrae. Lo stravolge.
L'amore è il 1789 dell'anima: rivoluziona, impone nuovi valori, semina terrore nell'Alcatraz in cui eri rinchiuso e in cui, tutto sommato, non ti trovavi così male.
L'amore apre, modifica, condanna. Prende la Bastiglia del tuo cuore, uccide il Luigi XVI delle tue sensazioni.

E a quel punto la scelta è solo tua, combattuto cortigiano.
Cosa farai?

Ti getterai nella mischia o aspetterai la restaurazione?

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