14 settembre 2010

Moving forward

Pensavi di essere cambiato, eh?
Che leggere un paio di libri in più ti potesse far sentire meglio. Che conoscere un po' di gente significhi "crescere". Che "sì, ho 17 anni ma non sono come gli altri".
Sono più maturo, io. Eccheccazzo.
Pensavi fosse finito il tempo dei puntini, e dei "sono un bastardo misantropo che non riesce a relazionarsi con il mondo senza fare casini". Pensavi che non fosse più il momento dei "non è il momento"?
Pensavi che i Pink Floyd non fossero più, per te, la bibbia del 20esimo secolo, ma solo il tuo gruppo preferito?
Pensavi che le cose che scrivi siano decentemente leggibili?
Lo pensavi, eh?

Sì. Lo pensavo.
E nonostante tutto. Nonostante oggi, e le amicizie buttate via, e le figuracce, e le delusioni di chi non vorresti deludere, e il mio tornare a mangiare da far schifo e un'asta del fantacalcio abbastanza orrenda,  lo penso ancora.

Mi sono fermato.
Mi sono girato indietro. Mi sono rivisto 13enne imbranato che non sa cosa fare.

Ma da domani si ricomincia.
Si ricomincia a cambiare.
Si ricomincia a crescere.

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