21 gennaio 2010

Paraocchi

Ho appena finito di ascoltare il podcast odierno di Grazie per.
In una puntata dedicata alle festività che tutti noi desidereremmo, un'ascoltatrice ci ha illuminato con un'idea grandiosa: la giornata nazionale dei mediocri, dei normali, dei banali.
Durante la sua telefonata, se l'è presa soprattutto con i professori, rei di volere che i ragazzi siano fantastici, straordinari, meravigliosi.

Ora. Non è che non ho capito lo spirito del suo discorso. E, da un lato, l'ascoltatrice non ha tutti i torti. La ricerca del voto, che sembra essere obiettivo finale sia di alcuni professori sia di molti studenti, è stupida.

Ma questo significa semplicemente relegare coloro che si sentono "normali" in una condizione di fiera mediocrità, disinibito disinteresse, disarmante disattenzione?

No, mi dispiace. Non sono d'accordo. La signora dimentica che rivendicare la "normalità" significa far passare l'idea che abbiamo - totalmente erronea -di genialità. E' geniale un ragazzo con la media del 9 che non capisce una mazzuola di quello che studia? E' migliore di chi prende 7 assimilando qualche concetto?

Smettiamola di usare il parametro dei voti. Davvero. Smettiamola.

Impariamo a metterci passione, piuttosto. Impariamo ad imparare.

Lo so, sto per dire una banalità.

Ma tutti possiamo essere speciali.
Basta esserlo.

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