1 marzo 2011

1567262

C'è quella vecchia questione del futuro, no?
Che esula un po' dal "cosa vuoi fare di grande?" di fanciullesca memoria. Che non c'entra niente con le utopie.
Perchè - stringi stringi - l'unica cosa che ci interessa è il nostro destino.
Magari il nostro destino di "persone impegnate a salvare il mondo", eh.
Ma comunque il nostro destino.

Quella vecchia questione della scelta tra sicurezza e passione. Tra lavoro e studio.
Chè sono tempi difficili, signora mia, e poi 'sti giovani d'oggi che non vogliono più fare gli idraulici.
In parte vero (e meno male), in parte no.

E allora eccoci qui.
A guardare il diagramma di flusso della nostra vita.

Inizio
Percorsi obbligati.
Scelte.
No? Riparti da capo. 
Sì?
Fine.

Rimpiangendo il percorso.
Secondo quel vecchio luogo comune per cui il vero scopo del viaggio è viaggiare.

Rimpiangendo quella miopia del futuro che tanto amavamo.
Che non ci permetteva di distinguere colori, limiti e forme. Che, immobili nella vaghezza del circostante, ci dava sicurezza.

Con la consapevolezza che la scelta è solo la fottutissima distruzione di meravigliose possibilità.
Altrochè Kierkegaard.

2 commenti: